Questionario di gradimento



Sloway: alla maniera della chiocciola
22 febbraio, 18 – 19.30.

Presentazione del percorso e degli obiettivi della formazione.
Slow Food: il cibo buono, pulito e giusto.
I pilastri sui quali poggia la nostra azione: tutela della biodiversità, educazione, advocacy.

Relatori e testimoni: Antonio Puzzi, comunicazione istituzionale di Slow Food Italia, con Barbara Nappini, presidente di Slow Food Food Italia

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Buono! Chi lo dice e perché?
1 marzo, 18 – 19.30

L’educazione al piacere. Imparare a capire cos’è buono, utilizzando i nostri sensi e leggendo il contesto.

Relatori e testimoni: Barbara Nappini, presidente di Slow Food Food Italia, con Antonio Ciappi, cuoco gastronomo e membro del Comitato Scientifico di Foodinsider.

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Buono! Le parole per dirlo – lezione 1 e lezione 2
8 e 15 marzo*, 18-19.30

Il lessico per descrivere le nostre percezioni quando assaggiamo un cibo. Il funzionamento dei sensi: guida al loro utilizzo consapevole.

Relatori e testimoni: Annalisa Renzi, formatrice nel campo dell’educazione ambientale, alimentare e sensoriale, e Alessandra Zambelli, tecnologa alimentare e formatrice nel campo dell’educazione alimentare

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La via della Biodiversità
22 marzo, 18 – 19.30

La curiosità e l’amore per la diversità – dei paesaggi, delle forme, dei colori, dei profumi, dei sapori e dei saperi – come stimolo per combattere l’omologazione e salvare la nostra unica assicurazione sul futuro. La biodiversità nelle politiche nazionali e internazionali.

Relatori e testimoni: Serena Milano, direttrice Slow Food Italia e Francesco Sottile, agronomo e docente presso l’Università di Palermo e tecnico della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, con Enzo Graci, produttore del pomodoro buttiglieddru di Licata.

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Amici del clima e alleati della biodiversità: i cuochi Slow Food
29 marzo, 18 – 19.30

Un menù e un piatto cucinato insieme. A dimostrazione del fatto che si può salvare il pianeta a tavola.

Relatori e testimoni: Giacomo Miola, Consiglio Direttivo di Slow Food Italia, Tiziana Favi di Namo ristobottega e Francesco Dini di Qualità e servizi

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